sabato 8 agosto 2015

Un film al giorno/4

Oggi vi lascio un commento abbastanza stringato anche perchè parlerò di una commedia francese leggera ma con classiche strizzatine d'occhio allo spettatore più smielato: La famiglia Bélier.

RECENSIONE\COMMENTO: LA FAMIGLIA BELIER

Già dalla locandina si intuisce che sarà un film per "famiglie".


Negli ultimi anni il cinema francese, al contrario di quello italiano, è riuscito a rinnovarsi rimanendo comunque nei confini delle sue tradizioni con commedie più allegre (vedi Giù al Nord) o più sofisticate (Cena tra amici) che hanno raccolto consensi sia da pubblico che da critica. Inutile dire che anziché prendere esempio da loro, i cineasti italiani hanno realizzato remake in chiave nostrana (Benvenuti al Nord e al Sud e Il Nome del Figlio) realizzando prodotti meno freschi e meno interessanti. Ma non voglio dilungarmi più di tanto a parlare della decadenza del nostro cinema perciò iniziamo subito con la trama de La Famiglia Beliér di Éric Lartigau.
Paula, protagonista del film, è una ragazzina adolescente che non ha ancora avuto le prime mestruazioni (credo sia un fatto quasi impossibile, vista la precocità dei giovani d'oggi, ma sorvoliamo) ma la sua vita non è normale come tutti i suoi coetanei. Paula è l'unico componente della famiglia a non essere sordomuta in quanto padre, madre e fratellino non hanno il dono dell'udito e della parola. Dunque Paula si divide tra scuola, casa e lavoro dei genitori, allevatori e produttori di formaggio, facendo da interprete tra loro e il resto del mondo. La vita della ragazza ha una svolta quando l'insegnante di canto del suo liceo, il signor Thomasson, riconosce in lei un talento innato per la lirica e fa leva su di lei affinché coltivi questo suo dono. Di pari passo con questa novità giunge il rapporto un po' ambiguo con un ragazzo della scuola anch'esso dotato nel canto, Gabriel. In questo bel quadretto adolescenziale si inserisce la decisione del padre di Paula di candidarsi a sindaco del loro paesino, in disaccordo con la linea politica del primo cittadino uscente, coinvolgendo dunque tutta la famiglia e in particolar modo la figlia, strumento essenziale per comunicare col resto dei cittadini.
Inutile dire che vista la disabilità di tre quarti della famiglia le scene divertenti saranno molteplici, soprattutto nella prima parte che ricorda una classica commedia spensierata. Nella seconda e ultima parte del film invece assisteremo a una focalizzazione verso i sentimenti di Paula e la sua maturazione, con il regista che punta tutto sulla sentimentalità più che sulla risata.
Inutile dilungarsi su aspetti tecnici o altro dato che la pellicola punta tutto su contenuto e recitazione, azzeccati entrambi, più che su virtuosismi o scene spassose.

La Famiglia Beliér è una commedia che sa far ridere e piangere nonostante in certi punti faccia troppa pressione sull'emotività delle situazioni adolescenziali e sul canto, componente che diventa quasi ossessiva nella parte finale del film. A ben vedere non farà ridere di gusto come i film di Dany Boon ma risulta comunque una pellicola gradevole e ben confezionata.

1 commento:

Federica ha detto...

un film delizioso!