martedì 19 gennaio 2010

James Cameron's Avatar

Su Avatar è stato detto praticamente tutto quel che c'era da dire. Insomma sono alcuni mesi che non si parla d'altro e soprattutto nell'ultimo mese e mezzo l'Italia è stata monopolizzata a livello di notizie e curiosità esclusivamente sulla pellicola firmata da James Cameron. Milioni di euro d'incassi in pochi giorni, in barba alla crisi, con entrate che hanno senz'altro giustificato gli enormi investimenti su questa pellicola, James Cameron a questo punto può tranquillamente andare in pensione, anzi no. Sull'onda del successo e dell'entusiasmo planetario, in primis Steven Spielberg ormai sempre più bimbo alla scoperta delle gioie dell'intrattenimento (prima col Nintendo Wii ora con Avatar in cui si respira l'aria da grande videogioco), il regista di Aliens e Terminator ha annunciato che ci sarà Avatar 2. Per quella data naturalmente saremo tutti più avvezzi al 3D e ad eventuali capogiri da scene vorticose e, forse, potremo allora giudicare più lucidamente il tutto.

Sul mio commento e giudizio va fatta una premessa, questa è stata la prima pellicola 3D che ho visionato in sala, parlo ovviamente del 3D nuova era, per il passato posso annoverare da bambino un Nightmare VI: La fine (anche se poi non fu proprio la fine) con occhialini di cartone e grandi "Wow" quando bottiglie scagliate sembravano piombare in faccia al povero spettatore. In ogni caso messi da parte i pregiudizi iniziali, il tutto mi è piaciuto molto.
Tralasciando il fastidio provocato al naso dagli occhiali e ai dubbi sulla sterilizzazione di questi ultimi (a cui ho provveduto manualmente per sicurezza), la visione leggermente più scura della pellicola non ha pesato e non ho provato nessun fastidio nelle scene d'azione (praticamente quasi tutte, in Avatar) e alla fine mi sono proprio divertito. Probabilmente la mia passione per il cinema in generale, la fantascienza\fantasy e i videogames hanno aiutato ad apprezzare appieno ciò che è Avatar.
Una pellicola che non definirò capolavoro, mi pare esagerato, visti i paragoni (sempre del buon Spielberg) con la saga spaziale di George Lucas che appunto capolavoro non lo è stato mai definito, se non dai più accaniti fan.
Ecco forse Avatar sarà ciò che a fine anni '70 è stato Guerre Stellari, una nuova speranza (perdonate la citazione ammiccante) per il cinema, un punto d'inizio per qualcosa di nuovo. Ovviamente parlo a livello di effetti speciali e tecnologia che sta dietro alla produzione del film, come fu innovativo George Lucas oggi lo è James Cameron che si è esposto in prima persona brevettando, sperimentando e, infine, decretando il successo del 3D. Ovviamente non ritengo che d'ora in avanti tutte le pellicole dovranno necessariamente essere girate con tale tecnica, anche perchè pagare ogni volta quei 2-3 euro in più alla lunga potrebbe pesare sul bilancio dei poveri spettatori e in certe commedie romantiche troverei di cattivo gusto il mazzo di fiori che mi potrebbe volare sul naso. Piuttosto è una bella ventata di novità nel panorama cinematografico, ormai saturo, dei film d'azione, fantasy o fantascienza, come nel caso di Avatar.
Quel che ha fatto James Cameron dunque non è un capolavoro, è più che altro la sua tesi, di sicuro meritevole della lode, con cui ha riassunto una vita cinematografica, perchè i rimandi alle sue pellicole e in generale ad altre opere sono piuttosto evidenti, e ha proposto la sua novità tecnologica.
La storia proprio per questo è coinvolgente. Non si chiede nessun ragionamento astruso sulla dinamica della vicenda ma semplicemente di farsi trasportare su Pandora e vivere una bella esperienza visiva ed emozionante. L'intuizione della trasmigrazione da uomo ad avatar è sfruttata intelligentemente anche se ovviamente non originale, chi conosce un po' la storia videoludica potrebbe tranquillamente pensare a qualche gioco online in cui ci si trasferisce in un alter ego virtuale per cimentarsi in emozionanti avventure, il sogno di ogni bambino e adolescente, ed è così che si sente il protagonista Jack, rinato e felice per la seconda chance di vivere nuovamente e completamente datagli dall'Avatar. Ma ovviamente c'è l'azione e la guerra, per i palati un po' più maturi, e, soprattutto, c'è un'immancabile risvolto amoroso. Il tutto condito da morale e valori condivisi un po' da tutti che a fine proiezione han fatto scattare l'applauso, manco fossimo stati a Venezia o Cannes, a cui ho reagito con incredulità ma a cui non ho partecipato, non perchè non avessi apprezzato la visione ma per tutta una serie di cose che esulano dal commento al film.
Parlando di aspetti tecnici, la pellicola è realizzata magnificamente. I colori di Pandora sono qualcosa di stupendo, così come l'animazione digitale che fa vivere il pianeta e i suoi abitanti. Le scene d'azione sono avvincenti ed emozionanti e fanno in modo che la lunga durata non pesi per niente, praticamente non ci sono pause o punti morti grazie naturalmente all'aiuto degli effetti 3D che rendono più interessanti anche scene che non lo sono per niente (come una buca col putter dentro una tazza per caffè).
Se proprio volessi trovare un difetto sugli aspetti tecnici potrei parlare della colonna sonora che onestamente non mi è rimasta impressa per niente, probabilmente surclassata dalla sinfonia visiva. Il cast è senza dubbio azzeccato, Sigourney Weaver in testa ma anche con Giovanni Ribisi (un imprenditore perfetto), Stephen Lang (da poco apprezzato in L'uomo che fissa le capre, marine di ferro). Insomma il nuovo decennio inizia, almeno per noi italiani, con una bella ventata di aria fresca (e non solo per il freddo che flagella le nostre città) cinematografica, in attesa di altre pellicole interessanti, e penso soprattutto all'Alice di Tim Burton di cui ho potuto ammirare il trailer in 3D, non posso che lodare l'ottimo lavoro di James Cameron, regista che personalmente ho sempre apprezzato.
Avatar pone senza ombra di dubbio un nuovo metro di giudizio per i film spettacolari e dotati di effetti speciali e, d'ora in avanti, ogni pellicola sci-fi\fantasy dovrà fare i conti con lui.