giovedì 23 aprile 2009

Come sprecare soldi pubblici.

Il G8 del 2009 doveva svolgersi a La Maddalena, in Sardegna. Sono stati spesi milioni e buttato cemento "a manetta", il deturpamento del paesaggio sardo è una cosa a cui ci dovremo abituare rapidamente vista la giunta regionale che si è stanziata quest'anno, ma questo è un altro discorso.


Infatti i sardi si prendono un altro bel calcio in culo dal "presidente del consiglio" (per chi si sente rappresentato da costui), vedendosi spostare il summit da La Maddalena a L'Aquila, in modo da poter portare soldi nelle zone terremotate e poter dunque facilitare la ripresa della zona colpita dal tremendo sisma.

"E poi - spiega Berlusconi - i leader politici potranno verificare di persona i monumenti che gli stati stranieri hanno adottato per la ristrutturazione. Credetemi: la Maddalena è fin troppo bella. Avremmo perfino avuto l'ausilio di una nave di lusso e sarebbe stato un G8 non consono alla crisi economica che attraversiamo, mentre l'Aquila è una sede più sobria".

(solo lui non aveva ancora inteso che stava venendo su una cosa troppo sfarzosa e dispendiosa oltre che fuori luogo)

E chi se ne frega del casino che hanno fatto a La Maddalena? Niente, tanto ci pensa silvio con un summit sull'ambiente a risolvere tutto
Berlusconi: "Risparmieremo così 220 milioni di euro, già destinati alla Maddalena che serviranno invece per la ricostruzione in Abruzzo. Alla Maddalena faremo un summit sull'ambiente".
Critiche dalla Maddalena. Indispettito dalla scelta si è detto invece il sindaco della Maddalena Angelo Comiti: "Far svolgere il G8 all'Aquila aggiungerebbe un terremoto a un altro terremoto. Mi sembra una scelta improbabile e illogica, che non fa certo piacere a chi da più di un anno sta organizzando il vertice. Qui ci sono centinaia di operai che lavorano tutto il giorno per l'appuntamento di luglio, mettere in piedi un G8 non è come allestire una festa di compleanno. Ora qualcuno dovrà vedersela con la Corte dei Conti". Chi invece plaude la scelta di Berlusconi è il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci: "Siamo lieti e orgogliosi di dare il nostro contributo per aiutare l'Abruzzo. Berlusconi mi ha dato garanzie"

Cappellacci ah-ah-ah! Esilarante, ma saprà esprimere qualcosa di suo? Immagino queste parole dette con la sua voce da servo del potere, con tutti i soldi stanziati dalla regione ce la prendiamo davvero nel didietro e lui è lieto e orgoglioso..per carità!
Questa vicenda è un altro esempio di ipocrisia, un altro esempio di governo totalmente fuori controllo, un altro esempio di come i soldi pubblici, se ancora ci fosse bisogno di capirlo, sono spesi male. Ma continuiamo su questa strada, saremo l'ultimo dei paesi colpiti dalla crisi ad uscirne e il prezzo sarà fin troppo alto.

Buon lavoro al governo dei pagliacci, au revoir! :-)

lunedì 6 aprile 2009

Se hanno una coscienza.

Se i "potenti", coloro che ricoprono ruoli importanti nel nostro paese, avessero una coscienza in questo momento sarebbero in uno stato di abbattimento senza eguali, perchè queste vittime devono pendere sul loro capo come un castigo divino e siano di esempio e di monito per tutti gli italiani che ancora hanno fiducia nei leader e in un sistema che collassa proprio come le case abruzzesi.

(Alcune bare disposte su un prato, vittime del terremoto a Onna - fonte repubblica.it)

Giampaolo Giuliani non è un profeta e non è un indovino. Semplicemente è un ricercatore, una delle categorie più bistrattate e meno apprezzate in Italia, che compie degli studi e cerca di trovare strumenti innovativi per il progresso. In questo caso specifico, la possibilità di prevedere un terremoto, il suo studio avrebbe forse limitato la tragedia di vite umane. I soccorsi sarebbero forse stati più celeri e ora le vittime sarebbero una percentuale minore. Così non è stato e l'Abruzzo e l'Italia tutta piangono per le morti innocenti. Perchè parlo di potenti e di coscienza? Perchè se fosse un paese serio, guidato da persone coscienziose, forse si sarebbe potuto fare meglio. Ma chi sta ai piani alti vive di arroganza e menefreghismo. E alle scuse al ricercatore si dovrebbero aggiungere le scuse a tutta la popolazione abruzzese che ha perso i propri cari e ora si ritrova senza una casa.
Questo è l'articolo comparso su corriere.it in data 1 Aprile 2009:

aveva previsto un evento «disastroso»
«Prevedo un terremoto».
E un ricercatore scatena la psicosi tra l’Aquila e Sulmona
La profezia di Giampaolo Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori del Gran Sasso provoca il panico

L’AQUILA — Non bastasse lo sciame sismico che da metà febbraio ha trasformato questo angolo d’Abruzzo in una pista di rock and roll, con oltre 30 scosse di magnitudo superiori ai 2 gradi, scuole chiuse, malori, tetti pericolanti e gente sull’orlo di una crisi di nervi, a fare danni ci si è messo anche «il terremoto che non c’è»: o meglio, che sarebbe dovuto arrivare e per fortuna non c’è stato.

Annunciata con toni quasi profetici da Gioacchino, Giampaolo Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori nazionali del Gran Sasso e che da anni sostiene di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici, la notizia del terremoto, che nelle previsioni di Giuliani avrebbe dovuto essere «disastroso», ha scatenato tra domenica e lunedì una psicosi collettiva, che ha mandato in tilt Sulmona e dintorni. Tale il vespaio, da costringere ieri la commissione Grandi Rischi della Protezione civile a riunirsi in fretta e furia «per rassicurare la popolazione che non c’è alcun pericolo in corso», che «la situazione è monitorata ora per ora» e che «non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un sisma». Con un diavolo per capello, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione esemplare.
(fonte: corriere.it)


Ora leggere questo articolo fa provare una gran rabbia e risulta quindi più che giusto ciò che chiede Giuliani, ovvero le scuse da parte del capo della protezione civile italiana Giulio Bertolaso.
Nel nostro piccolo non possiamo fare altro che parlarne e sensibilizzare le persone che ancora credono nelle loro false guide ovvero coloro che stanno bruciando tutto ciò che di buono c'era, e c'è ancora, nel "bel paese" (se ancora così possiamo chiamarlo).
In chiusura di questo intervento vorrei esprimere tutta la mia solidarietà verso coloro che hanno perso i propri cari, in silenzio rispettiamo il vostro cordoglio.