lunedì 26 ottobre 2009

Ipocrisia italiana (bis).

Visti gli ultimi sviluppi, il quesito che si era creato nell'altro post non ha più dubbi. Non c'è alcuna differenza tra Berlusconi e Marrazzo, a parte che il secondo si è autosospeso (ma presto si dimetterà viste le pressioni del suo e dell'avverso schieramento) mentre il primo no, e non lo farà mai.
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domenica 25 ottobre 2009

Ipocrisia italiana.

Il caso Marrazzo. Come possono non tornare alla mente a quei febbrili giorni da aprile a giugno, quando saltò alle cronache di pochissimi giornali, ma soprattutto di quasi nessun telegiornale, la notizia di Berlusconi alla festa per i diciotto anni di Noemi Letizia e del giro di escort a Palazzo Grazioli?
Proprio quei giornali e tg che avevano taciuto la notizia, additandola come gossip ora si scatenano e chiedono a gran voce le dimissioni di un esponente politico del PD, Giampiero Marrazzo, presidente della regione Lazio e vittima di un ricatto, la cui colpa è stata quella di essersi sottomesso alle richieste dei ricattatori mettendosi in una posizione precaria come politico. Casualmente lo scandalo è uscito alcuni mesi prima delle elezioni regionali, la giunta Marrazzo era ben vista e si stava vagliando una ricandidatura naturalmente, ma queste sono semplici speculazioni. I fatti: a luglio Marrazzo è stato "pizzicato" in compagnia di un trans e filmato da 4 carabinieri che hanno fatto irruzione nella stanza in cui si trovavano i due, giustificando la stessa gettando cocaina qua e là (consultare la fonte de Il Fatto Quotidiano per particolari) ed è a questo punto che pare abbiano svuotato il portafogli del politico e ricevuto degli assegni per tacere sulla questione e non divulgare il video. Insomma una scena studiata e mirata all'estorsione e ricatto. Marrazzo afferma di aver bloccato gli assegni, che non sono stati incassati, ma in ogni caso si è abbassato a un tale compromesso che ne ha debilitato la figura di politico. Ma è a questo punto che sono giunte voci di solidarietà dal partito e dall'opposizione, anche se subito dopo la conferma di quanto accaduto (dopo un'iniziale smentita dell'interessato) i toni sono cambiati e da più parti si è parlato a gran voce di dimissioni. Per il momento Marrazzo si è "autosospeso" in attesa che l'iter giudiziario faccia il suo corso.
A questo punto sorge spontaneo un dubbio: che differenza c'è tra Marrazzo e Berlusconi?

A conti fatti un abisso per quanto riguarda la gravità del reato, e soprattutto il primo è colpevole (o utilizzatore finale che dir si voglia) mentre il secondo è stato una vittima spaventata dalle sue azioni. Si son macchiati entrambi di tradimento nei confronti delle rispettive famiglie, entrambi sono uomini politici in vista. Marrazzo ha diversi punti a suo favore: ha parlato, ha risposto alle domande dei cronisti e dopo un'iniziale smentita ha spiegato la sua situazione e si è autosospeso.

Perchè il presidente del consiglio non fa lo stesso? Potrebbe autosospendersi, anche se le dimissioni sarebbero più giuste.

Berlusconi invece si dichiara innocente, nonostante ci siano prove, non risponde alle domande tranne a quelle ricevute da gente servile e accomodante come Vespa, inoltre riesce a dare diverse versioni dei fatti nel giro di 3-4 mesi sempre in conferenze o interviste dove non c'è diritto di replica e nessuno può porre domande.

Qui sta tutta l'ipocrisia del popolino dell'italietta, pronta a difendere il capo ma a dare addosso su chi compie degli atti simili ma molto più gravi ai loro occhi che vedono una realtà distorta (certo era un trans non una diciottenne o una bionda con un abito nero e poco trucco).
Meditate, meditate!

Au revoir.

sabato 17 ottobre 2009

Up.

Come preannunciato nel post di ieri, mi rivolgo ovviamente ai soliti 4 lettori di questo inutile blog, dedico lo spazio consueto all'ultimo film visto in sala. Parlo ovviamente di Up, l'ultima fatica Pixar. Atteso da tanti, sottoscritto compreso.


La Pixar non si smentisce mai e riesce a confezionare un altro gioiello, come si può evincere dal mio commento postato come al solito su film.tv.it
Che la vita fosse un'avventura non era una novità, la Pixar però rivisita questo concetto con una storia genuina e davvero molto bella. I complimenti per l'aspetto tecnico su questo nuovo capolavoro dell'animazione, come del resto per ogni pellicola Pixar, sono dovuti. Ci troviamo di fronte ad animazione superbe, colori brillanti e ad una colonna sonora deliziosa e poco invadente che fa da cornice al tutto. L'accoppiata alla regia e scrittura di Docter-Peterson, già noti per Monster & Co, sforna un'altra storia piena di tanti sentimenti con personaggi che suscitano tenerezza e simpatia, dimostrando ancora una volta che i film d'animazione possono essere diretti ad un pubblico adulto, oltre che bambino. Il prologo, preceduto da un corto Pixar per l'ennesima volta squisito, è qualcosa di meraviglioso con le sole immagini a fare da racconto della vita di Carl Fredricksen. Poi il viaggio, l'amicizia tra l'anziano che vive di ricordi e il piccolo boyscout forse troppo solo, ma soprattutto l'avventura. Una vicenda semplice che fa appassionare, con diverse trovate divertenti grazie a dei personaggi un po' surreali. Ma l'aspetto veramente apprezzabile di questo film, come di altre pellicole analoghe, è il non puntare a strappare una risata facile ma anzi a catturare lo spettatore con le immagine e con una storia profonda e appassionante.

Insomma impossibile non amare Carl Fredricksen, il burbero (ma solo all'apparenza) vecchietto e l'invadente e paffuto boyscout Russell protagonisti di questa pellicola. Da più parti ho potuto leggere che l'esperienza 3D di questo film è risultata convincente, con il fine di proiettare lo spettatore dentro allo schermo e non l'opposto (insomma i soliti oggetti che sembrano arrivare in faccia). Probabilmente è stata seguita la stessa filosofia usata per "Coraline", in ogni caso non posso dare pareri approfonditi visto che la mia visione è stata alla maniera classica per entrambi i film. "Up" comunque mi è piaciuto, se ancora non si era capito, e lo consiglio vivamente.

Au revoir!

P.S.
Avrei voluto scrivere qualcosa di meglio per un film che merita senz'altro un bel post ma purtroppo mi trovo d'umore nero per una spiacevole scoperta: un cd a cui tengo è misteriosamente uscito dalla custodia (che era staccata tra l'altro). Il ritrovamento, del tutto casuale visto che ultimamente non controllo spesso i miei cd, è stato condito dalla scoperta di graffi incredibili che rendono il disco per lo più illeggibile. Indagini in corso, anche se i sospetti cadono sulla figura materna!

venerdì 16 ottobre 2009

I fatti "stravaganti".

Circa dieci giorni fa c'è stata la sentenza sul discusso Lodo Mondadori, la Finivest è stata condannata a pagare un risarcimento di 750 milioni alla Cir di De Benedetti. Berlusconi è "corresponsabile" e sembra non aver gradito nè la sentenza nè la somma da risarcire. Per questo motivo sta preparando delle contromosse (ieri intanto è stato deciso di chiedere l'appello in giudizio sulla sentenza) e lo sta facendo tramite (stranamente) i mezzi d'informazione (distorsione della realtà) di casa, il settimanale "Chi" si è già messo all'opera cercando nella vita del giudice Mesiano, reo di aver condannato gli intoccabili, e Mattino 5 ieri ha mandato in onda un servizio che non sfiora il ridicolo, ci sguazza allegramente dentro:



Sempre parlando d'informazione, posso fregiarmi di essere stato pubblicato sul numero di ieri de Il Fatto Quotidiano con una lettera dove parlavo dei problemi dell'industria del Sulcis.
Ecco l'estratto dal giornale:

(click per ingrandire)

A domani con il commento su Up, il nuovo film Disney-Pixar!
Au Revoir!

sabato 3 ottobre 2009

Bastardi senza gloria (Inglorious Basterds).

E di bastardi me ne vengono in mente moltissimi, soprattutto in questo periodo!
Per esempio il mio telefono cellulare (un sony-ericsson z310i, per carità non acquistatelo!) che per l'ennesima volta nel giro di 2 anni (la terza) ha pensato di far diventare il display nero giusto 2 giorni prima della scadenza della garanzia, cioè domenica, dunque sono fregato.

Ma parliamo dell'evento cinematografico di questo autunno ossia la nuova opera di Tarantino che ho avuto il piacere di poter vedere ieri sera, il giorno dell'uscita nazionale in Italia.


Che dire, dimentichiamo Grindhouse perchè stavolta non siamo di fronte ad un semplice omaggio a un genere cinematografico (anche se pure in Inglorious Basterds gli omaggi a certi film sono presenti). Questo è il Tarantino puro e semplice, amato dalla schiera nutrita di fan e odiato da chi si sofferma alla patina di sangue e violenza presente in tutte le sue pellicole. A costoro vorrei ricordare che la violenza, il sangue, le guerre ecc. sono, volente o nolente, una componente insita nella nostra società moderna ed evoluta e da cui non possiamo scappare, nemmeno al cinema. Ma se si prende per il verso giusto, con ironia e un tocco di grottesco tutto può risultare più digeribile, per la serie "meglio riderci sù" questo è puro intrattenimento.
Senza divagare e dilungarmi oltre vi lascio al mio solito commento scritto in precedenza su film.tv.it:
Tarantino si dimostra come sempre tanto geniale quanto folle ed è questo che rende ogni sua pellicola qualcosa di esaltante, gioia visiva per lo spettatore. "Bastardi senza gloria" mette insieme una serie di personaggi variegati e geniali, un po' Le Iene e un po' Kill Bill, pescando a piene mani da tutto l'immaginario del cinema Tarantiniano. Dialoghi convincenti, divertenti ed allo stesso tempo profondi, sono alla base di un'ottima interpretazione da parte di tutto il cast. Scene d'azione frenetiche, scatti che fanno in modo di capacitarsi di ciò che è appena accaduto se non alla sua conclusione, violenza e frenesia della guerra. Una pellicola lunga ma mai lenta per una vicenda puramente cinematografica, con alcuni nomi e luoghi reali come puro pretesto per dare sfogo alla fervida immaginazione di Quentin. Molti hanno definito questo film "la seconda guerra mondiale come molti avrebbero voluto": è assolutamente vero. La rabbia, l'odio, ma soprattutto la vendetta (tema ormai molto caro a Tarantino) contro la xenofobia nazista è rappresentata in "Bastardi senza gloria" con spietata freddezza e cinismo. Date a Cesare quel che è di Cesare, ed è questo che avviene in un finale assolutamente surreale e improbabile nella realtà, ma degno epilogo di un vortice di follia nazista e di esasperazione ebrea. Tarantino paga la fiducia dei suoi fans e non delude, dimostrando che è ancora possibile fare del cinema originale ed entusiasmante.

Spero sia ben chiaro che questo è un filmone, da vedere assolutamente! Era da tempo che non uscivo così soddisfatto dalla sala anche se c'è da dire che apprezzo il buon Quentin Tarantino per tutto ciò che partorisce da quella sua mente, forse un po' malata ma, ripeto, assolutamente geniale.

Buona visione e au revoir!