giovedì 6 agosto 2015

Un film al giorno/2

Il film di cui voglio parlare oggi è uscito da poco nelle sale italiane, passato un po' in sordina per via di titoloni quali Pixels (e voglio mettere da parte l'ironia perchè secondo me è davvero un film geniale quello) ma merita senz'altro la visione: Ex Machina.
E perchè, chiederete senz'altro, visto che risulta opera prima alla regia di  Alex Garland? Andiamo a scoprirlo nelle prossime righe, come sempre spoiler free.

RECENSIONE\COMMENTO: EX MACHINA
Il viso di Alicia Vikander è davvero ipnotico.
La trama di Ex Machina è molto interessante e sempre attuale per i nostri anni: Caleb Smith è un programmatore per Blue Book, [occhio alla citazione al libro blu di Wittgenstein che, per i profani come il sottoscritto, è tra i padri della logica e della filosofia del linguaggio] il motore di ricerca più utilizzato del pianeta (i paragoni con Google già si sprecano) e vincitore di una lotteria interna il cui premio consiste nel poter visitare e risiedere per una settimana nella magione di Nathan Bateman, magnate della società. Fin qui nulla di strano se non fosse che, una volta giunto nell'immensa proprietà del suo capo (viste le sconfinate foreste con tanto di montagne e cascate) e aver fatto la sua conoscenza, Caleb si troverà volente o nolente coinvolto in un test fuori dall'ordinario: mettere in atto il test di Turing su un prototipo di I.A. chiamato Ava.
Follia? Genio? Chi può dirlo ma ciò che è certo è l'aspetto di Ava il cui viso, stupendo, ipnotizza fin da subito il giovane e onesto Caleb (per una volta non si potrà dire che l'uomo guarda subito culo e tette nelle donne, vedi locandina e artwork).
Sotto il vestito fibra ottica, meglio di niente no?
A ben vedere la trama è abbastanza originale e tratta una tematica sempre attuale in questi giorni, i risvolti però saranno sorprendenti e quell'Alex Garland, alla prima prova da regista, dimostra in realtà la sua grande abilità di scrittura in fase di sceneggiatura (non a caso sono suoi gli script di 28 Giorni Dopo, Sunshine e Non Lasciarmi). Il cast ridotto a pochi attori è davvero sorprendente con nelle vesti del timido programmatore Caleb, il visionario e allo stesso tempo megalomane Nathan e, infine, lei già co-protagonista ne Il Settimo Figlio, fantasy mezzo trash e non troppo ben riuscito, la cui espressività è davvero importante in Ex Machina. A livello di regia ci troviamo di fronte a una buona prova con un montaggio funzionale ed effetti speciali usati nei punti giusti e davvero ben riusciti. La fotografia è apprezzabile, rendendo l'abitazione\laboratorio di Nathan claustrofobica al punto giusto e, allo stesso tempo, finestra su una natura incredibile e smisurata che si trova all'esterno.

Credo che sia palese la mia opinione su Ex Machina: è un film riuscito, semplice ma che nasconde nei dialoghi e nei gesti una grossa profondità. Uno di quei film che, per gli amanti della fantascienza non pacchiana ma non solo, lascia un bel ricordo e una serie di riflessioni dopo la visione.

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