sabato 22 novembre 2025

La forma dell'acqua - The Shape of Water

DISCLAIMER: non so perché ma ho ritrovato questo articolo che avevo scritto nel 2018 sotto forma di bozza, lo pubblico ora e chi se ne frega (come dicevano i Metallica, o forse qualcun'altro).
 
Guillermo del Toro ce l'ha fatta, con La forma dell'acqua ha raggiunto la maturità artistica e ha raccolto tutto il suo cinema in un'unica pellicola.

A dimostrazione di ciò sono arrivate ben 13 nomination agli Oscar 2018 e la vittoria nel 2017 del Leone d'Oro al miglior regista nella 74a edizione della Biennale del Cinema di Venezia.


Siamo agli inizi deglli anni Sessanta, Elisa Esposito è una giovane donna, orfana e affetta da mutismo, a causa della recisione delle corde vocali in tenera età, che lavora come donna delle pulizie in un laboratorio governativo. Chiunque lo penserebbe: "un concentrato di sfiga fuori dal comune".

La forma dell'acqua, in maniera superficiale, potrebbe essere scambiato per una storia d'amore fiabesca in cui la bella (imperfetta) di turno si innamora della bestia (diverso ma perfetto). Sarebbe troppo semplice riassumere così la vicenda raccontata da Del Toro. Abbiamo ben altro: un America in piena guerra fredda, in cui il problema razziale e le discriminazioni sono più forti che mai e dove l'evoluzione scientifica si fa strada a braccetto col consumismo.

Il fascino dell'epoca rappresentata ne La forma dell'acqua, con tutta una serie di citazioni e intrecci tessuti in maniera impeccabile, mascherano benissimo parecchi cliché e luoghi comuni cinematograficici. Ce li troviamo di fronte, li riconosciamo benissimo ma li mettiamo da parte per godere di una bella storia, girata bene e con carattere, coadiuvata da un buon mix di fotografia e uso poco invasivo della computer grafica.


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