Le trilogie sono diventate ormai una sfida e una consuetudine per tanti grandi registi, una prova che alletta e allo stesso tempo distoglie da qualsiasi altro progetto. Ma, mentre il Sam Raimi di Spider-man si era buttato completamente nel progetto rinunciando ad altre pellicole, il nostro Christopher Nolan tra un Batman e l'altro ha girato due grandi film quali The Prestige e Inception. Non voglio naturalmente sminuire Raimi, regista che apprezzo molto oltretutto, ma sottolineare la grande capacità di Nolan di gestire grandi progetti e realizzarli in modo ineccepibile senza trascurarne alcuno. Anche Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è una grande opera, così come i due predecessori (Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro). I meriti di Nolan sono molteplici, dall'essere riuscito a recuperare un supereroe sprofondato nel baratro dopo le deludenti pellicole di Schumacher di metà e fine anni '90, all'aver dato una psicologia e una caratterizzazione ben precisa ai vari personaggi facendo provare molta più empatia nei loro confronti rispetto al passato, infine all'aver saputo creare delle vicende belle e appassionanti senza rinunciare all'azione e alla spettacolarità caratteristica delle imprese del cavaliere oscuro. Ma i meriti di Nolan potrebbero essere tanti altri, come l'aver sempre trovato un cast azzeccato e funzionante, Bale\Batman, Cane\Alfred, Oldman\Gordon e Freeman\Fox giusto per i citare i personaggi principali presenti in tutte le pellicole. Parlavo dell'azione e della spettacolarità, infatti non si può che rimanere estasiati e soddisfatti dai tanti inseguimenti e dalle scazzottate tipiche di un supereroe che non ha superpoteri ma solo forza, ingegno e tecnologia dalla sua. Tassello non secondario è la Gotham City creata da Nolan, oscura e mastodontica, valorizzata da una splendida fotografia, ben curata sotto ogni aspetto tanto che aiuta il realismo di una pellicola che sulla carta dovrebbe ammiccare più al fantasy che al reality. L'impatto visivo di questo ultimo capitolo della trilogia del cavaliere oscuro è davvero impressionante e superiore ai predecessori, sarà per la scelta di girare ancora con la tecnologia imax, sarà per una fotografia impeccabile e per gli effetti digitali ben mimetizzati e perfetti, ma la gioia per lo sguardo è innegabile. La vicenda vede nuovamente un'intricata trama e personaggi che si collegano alla setta delle ombre e a Ra's Al Ghul, non mancano i colpi di scena e ulteriori sviluppi di una vicenda che pezzo su pezzo si fa sempre più ricca ed emozionante. A livello di sceneggiatura si nota il gran lavoro sul background dei vari protagonisti e sull'intreccio, ben congeniato e funzionale fino alla fine. 2 ore e 40 minuti circa, questa la durata dell'epilogo delle avventure di Bruce Wayne ma a fine visione c'è solo un pensiero: è già finito? L'eredità che Nolan lascia è davvero pesante, mi chiedo se ci sarà qualcuno in grado di rilevare questo pesante testimone e sviluppare le vie lasciate aperte da un finale emozionante come questo o se ci sarà un ulteriore reboot completamente slegato dalla trilogia del cavaliere oscuro. Resta un dato di fatto: The Dark Knigt Rises rappresenta la degna conclusione della "resurrezione" di un eroe affascinante e carismatico, e questa trilogia entra di diritto tra le migliori viste al cinema che, al giorno d'oggi, non sono poche.
Au revoir!
Au revoir!