C'era grande attesa per il film tratto dal
romanzo di Saviano e personalmente quest'attesa si è protratta quasi per un mese, dato che sono riuscito a vederlo molto tardivamente.
Il film di Matteo Garrone è insieme a "Il Divo" di Sorrentino (altro film che vorrei vedere ma che probabilmente non riuscirò) il binomio italiano di film premiati a Cannes. Purtroppo non posso fare un raffronto non avendo avuto ancora la possibilità di leggere il libro ma posso comunque affermare che si tratta di un film vero, crudo, spietato e terrificante ma non portato all'eccesso visivo quanto piuttosto per la messa in scena di una realtà italiana, così vicina, sotto gli occhi di tutti ma degna di attenzione solo dopo tragedie. Ottima la scelta di utilizzare il dialetto e di girare in simil documentario, peccato per i sottotitoli che ogni tanto mancano e che in alcune occasioni non sono facilmente leggibili in presenza di fondali bianchi. Una pellicola ben costruita e che fa riflettere, nonostante sia ancora una volta il cinema che mostra i lati negativi dell'Italia quello meglio realizzato, senz'altro merita di essere visto anche per comprendere meglio la nostra attualità.
Beh non avevo scritto molto in questo mese di giugno, almeno mi sono un po' rifatto in questi ultimi giorni :D